I mari tranquilli non creano navigatori esperti. (Detto africano)
Perché proporre la mindfulness in ambito psicologico
Quando i ritmi e le richieste della vita ci sottopongono a continue pressioni, possiamo trovarci a vivere in uno stato di costante tensione sia mentale sia muscolare. Allora può capitare che ci sentiamo sempre in ansia, soffriamo di vari disturbi riconducibili allo stress o aggravati dallo stress (gastrite, tachicardia, pressione alta, insonnia, ecc.), possiamo avere l'impressione di stare per esplodere da un momento all'altro o comunque ci accorgiamo di aver raggiunto un limite per cui, se non interveniamo, ne va della nostra salute.
Molte ricerche scientifiche hanno dimostrano che in casi simili possono giovarci alcune pratiche meditative dette pratiche di mindfulness che, se coltivate correttamente e regolarmente, favoriscono il benessere psicologico, migliorano l'equilibrio tra mente, corpo e cuore, riducono stress, ansia e depressione, e determinano ricadute positive anche sulle stesse risposte fisiologiche alle condizioni stressanti. Vediamo dunque brevemente di cosa si tratta.
Cos'è la mindfulness
La mindfulness è uno stato mentale, un modo di prestare attenzione, un tipo di consapevolezza particolare dell’esperienza presente.
La mindfulness è presenza mentale arricchita da curiosità, assenza di giudizio, gentilezza, accettazione.
La mindfulness è stare nel presente permettendo alle cose di essere così come sono, e permettendo anche a noi stessi di essere così come siamo, al di là delle lotte della mente contro la realtà.
Jon Kabat-Zinn, ideatore del programma per la riduzione dello stress MBSR - Mindfulness-Based Stress Reduction, definisce la mindfulness come la consapevolezza che emerge ponendo attenzione allo svolgersi dell’esperienza momento per momento, in una maniera particolare, e cioè:
a) con intenzione;
b) nel presente;
c) in modo non giudicante.
Questa definizione ha il pregio di riunire in un’unica formula due diversi aspetti di ciò che abitualmente si intende per mindfulness, e cioè un processo (il prestare attenzione in un certo modo, la mindfulness come pratica) e l’esito di questo processo (la mindfulness in quanto appunto consapevolezza).
Cosa la mindfulness non è
Per liberare il campo da possibili fraintendimenti, è utile anche chiarire cosa la mindfulness non è.
· La mindfulness non è fuga dalla realtà (al contrario, è essere saldamente radicati nella realtà);
· la mindfulness non è una forma di trance (la mente mindful è infatti vigile e caratterizzata da lucidità e chiarezza);
· la mindfulness non è una semplice tecnica di rilassamento;
· la mindfulness non è sopportare passivamente quello che ci accade in nome dell’accettazione ;
· la mindfulness non è misticismo (anzi è valorizzazione dell’unità mente-corpo);
· la mindfulness non è provare solo emozioni piacevoli.
Cosa sono le pratiche di mindfulness
Le pratiche di mindfulness traggono origine da antiche pratiche meditative buddhiste e vengono proposte in ambito psicologico in una forma semplice e priva di implicazioni spirituali, al fine di aiutare le persone a relazionarsi meglio con le varie forme di disagio che, presto o tardi e ognuno a modo suo, tutti sperimentiamo.
Le pratiche consistono in esercizi di autoregolazione intenzionale dell’attenzione.
Alcune pratiche sono dette formali, in quanto si dedica ad esse un tempo prestabilito, si assumono determinate posizioni, si seguono precise indicazioni (per esempio: meditazione seduta sul respiro). Altre sono dette informali in quanto si praticano durante esperienze di vita quotidiana (es.mentre ci laviamo i denti).
Alcune pratiche si fanno stando fermi, altre si praticano in movimento (es.mindful yoga).
Benefici
Molte ricerche scientifiche hanno dimostrato che tra gli effetti benefici della consapevolezza di tipo mindfulness, coltivata attraverso pratiche regolari, si registrano: miglioramento della fiducia in se stessi, riduzione di ansia, stress e depressione, maggiore empatia, miglioramento nelle capacità di collaborazione e comunicazione, miglioramento nelle capacità espressive e di relazione sociale e di coppia. La mindfulness si è rivelata inoltre efficace, anche in affiancamento ad altri trattamenti di natura medica o psicologica, per la riduzione della sofferenza associata a stati fisici dolorosi e di malattia e a condizioni esistenziali difficili (momenti di crisi, lutti, separazioni, ecc.), favorendo una condizione di maggiore serenità, padronanza delle emozioni e riduzione della quota di sofferenza emotiva generata dall’attività mentale.
Le pratiche di mindfulness sono inoltre indicate nei percorsi di benessere e crescita personale, centrati sull’imparare “come” prendersi cura di se stessi per giungere a condizioni di maggiore benessere ed equilibrio psicofisico.
Mindfulness e Stress
Il primo e più famoso programma mindfulness-based è il Protocollo MBSR (Mindfulness-Based Stress Reduction), sviluppato a partire dal 1979 dal Prof. Jon Kabat-Zinn, presso l’Università di Worcester (Boston) Massachusetts. Il programma – come risulta da numerose ricerche scientifiche a livello internazionale – si è rivelato utile per affrontare molte problematiche connesse allo stress o causa di stress. E’ indicato quindi per tutte le condizioni di vita difficili, di breve o lunga durata.
Mindfulness e scuola
Imparare ad essere (consapevolezza di sé); imparare a vivere insieme; imparare a conoscere; imparare a fare, sono le quattro aree tematiche che il Progetto Gaia, sostenuto dalla Federazione Italiana Club e Centri UNESCO e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sviluppa nelle varie versioni per la scuola del Protocollo PMP (Protocollo di Mindfulness Psicosomatica), coniugando momenti di pratica, di espressione e di condivisione a momenti di teoria sostenuti da efficaci video didattici.
Mindfulness e Psicosomatica
Nel Protocollo PMP (Protocollo di Mindfulness Psicosomatica), sviluppato dall’Istituto di Psicosomatica PNEI dell’A.p.S. Villaggio Globale di Bagni di Lucca, il lavoro sull’unità mente-corpo (centrale in tutti i protocolli mindfulness-based) è declinato con un’attenzione particolare al disagio emotivo che si esprime attraverso il corpo, sotto forma di tensione, contratture, blocchi.
Mindfulness e alimentazione
Il protocollo MB-EAT (Mindfulness-Based Eating Awereness Training) è indicato per chi soffre della cosiddetta “fame nervosa”. È infatti un percorso di psicoeducazione alimentare e riabilitazione del comportamento alimentare per persone con comportamenti disfunzionali, come alimentazione selettiva, fame emotiva, sovra-alimentazione o scarsa consapevolezza alimentare.
Ecco un video di presentazione del programma MBSR - Mindfulness Based Stress Reduction, on-line.
La formula on-line consente di partecipare al programma anche a coloro che vivono in città lontane dal luogo in cui opera l'istruttore di riferimento.
I video del Programma MBSR da me condotto on-line non vengono di solito resi pubblici, né pubblicati su YouTube.
Per il video di questa presentazione, invece, i partecipanti hanno espressamente acconsentito alla pubblicazione su YouTube e altrove per le sue specifiche finalità divulgative.
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